domenica 30 ottobre 2011

Gambero Rosso


Aurora è promotrice del bio da un’epoca lontana, quando ancora la pratica di tener lontana la chimica dalla viticoltura era considerata solo una stranezza. In quel casolare da restaurare, sin dal 1979. Si parlava di dignità del contadino, sostenibilità, filiera corta, rapporto diretto col cliente e con la natura. Progetti lungimiranti che all’epoca avevano il sapore dell’utopia. Tutti elementi che puntualmente si sarebbero affermati negli anni. I vini sono esattamente inquadrati in questo processo; ancestrali e pieni di personalità, parlano più all’anima che al cervello.

Tre bicchieri imperiosi per il Barricadiero ’09, tornato su livelli di assoluta bontà; grintoso e progressivo, unisce pieni ricordi di marasca con tratti più scuri e austeri, legando il tutto con tannini di raffinata estrazione in un finale appagante. Il Rosso Piceno Superiore ’09 (due bicchieri) cede il passo ma senza palesare la propria generosità fruttata e una decisa quota alcolica. Un po’ troppo rustico il Rosso Piceno ’10. Stesso aggettivo si può utilizzare per il Falerio, dai precisi toni ossidativi, mentre il Pecorino Fiobbo ’09 (due bicchieri rossi) è tra i campioni della tipologia con il suo naso inconfondibile (impasto di anice, sfumature vegetali, mela matura) e una bocca caratteriale, decisamente sapida, profonda.

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